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“Sei un sedentario? Giù dal divano! Camminare almeno un’ora al giorno farà bene alla tua mente, al tuo corpo e anche alla tua città!”. In che modo sport e qualità dell’aria possono entrare in relazione? Per approfondire questo tema abbiamo incontrato Gerardo Astorino, presidente del Comitato Podistico Bolognese.

Lo sport può essere infatti una delle leve più efficaci per sensibilizzare i cittadini alla tematica dell’inquinamento atmosferico, ma occorrono informazioni corrette per iniziare a cambiare le proprie abitudini: “Ad esempio, molti pensano che andare in auto anziché a piedi o in bici possa salvaguardare dall’esposizione agli agenti inquinanti, ma studi dimostrano che anche l’aria che respiriamo nella nostra macchina può essere inquinata, soprattutto se percorriamo tragitti lunghi e particolarmente trafficati. La sedentarietà è sicuramente più pericolosa dell’attività”.

Quando l’attività fisica diventa un’abitudine, diventiamo anche più sensibili a certe tematiche e quindi più attenti sia ai nostri comportamenti e agli impatti che produciamo sull’ambiente, che ai rischi che corriamo per la nostra salute. “L’attività fisica deve diventare una “cultura” per l’individuo: solo così può innescarsi un circolo virtuoso di informazione, sensibilizzazione e azione, con un insieme di benefici sia per il corpo che per l’ambiente. Un esempio potrebbe essere istituire il Pedibus per i lavoratori: camminando  a piedi scopriamo luoghi nascosti che altrimenti non avremmo mai conosciuto e incontriamo persone che non avremmo incontrato: ecco che si attiva il circolo virtuoso di camminare, osservare e socializzare, facendo contemporaneamente bene all’ambiente”.

Compito delle Istituzioni quindi è anche quello di trovare strategie più efficaci per comunicare queste tematiche, non solo rivolgendosi alle associazioni già sensibili e attive, ma anche ai singoli cittadini che possono fare la differenza: “Ci vuole una comunicazione professionale, scientifica e condivisa tra diversi partners. Bisogna far leva sulla salute e sull’ambiente, immaginando e promuovendo attività innovative in grado di catturare l’attenzione e di coinvolgere attivamente le persone. Ad esempio, avete mai sentito parlare del plogging?”

Non solo un’attività fisica, ma una vera e propria missione collettiva per rendere le città più pulite: il plogging consiste infatti nel camminare o correre raccogliendo i rifiuti che si incontrano lungo il tragitto. Bastano un abbigliamento sportivo, un paio di guanti e un sacchetto in cui mettere i rifiuti per fare bene a se stessi e alla nostra città.

> Scarica l'intervista (.pdf, 548Kb)

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