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Il progetto mira a sviluppare nel rione Pilastro del quartiere San Donato-San Vitale un percorso esperienziale e inclusivo per far conoscere ai bambini ritmi, funzioni e ruoli di un alveare tramite il contatto diretto, il gioco di ruolo e la didattica. A tal fine si propone la realizzazione di un apiario didattico, dove condurre una serie di eventi pilota, basati su esplorazione ed immedesimazione nel mondo di api e apicoltori, per acquisire una prospettiva nuova sulla loro forte centralità nella preservazione degli ecosistemi. 

Inoltre, in sinergia con il progetto di Conapi e dell’Associazione “Le nostre api” presso il podere San Ludovico di CAAB e dell’Agenzia locale di sviluppo Pilastro-Distretto nord est, si intende creare una seconda stazione di monitoraggio per sorvegliare la salubrità dell'ambiente. Lo studio terminerà con le analisi di laboratorio che si svolgeranno nell’autunno del 2021. 

LUOGO: San Donato - San Vitale
PROPONENTE: Legambiente l’Arboreto APS
RETE: Conapi - Soc Coop Agricola, Le nostre api - Associazione Apicoltori Felsinei, Agenzia locale di sviluppo Pilastro-Distretto Nord-Est

Il progetto vuole far nascere un hub dedicato alla sostenibilità ambientale che sia di riferimento per progetti, iniziative, startup e altri attori del territorio attraverso attività di incubazione, coworking e spazio di rete, eco-design e prototipazione, workshop di formazione ed educazione, supporto agli eventi.

La pandemia ha fatto emergere nuovi bisogni comunitari e rafforzato la consapevolezza dell’impatto ambientale, sociale ed economico indotto dalle proprie scelte di consumo.

Questo ha incrementato il bisogno della cittadinanza di contribuire alla transizione circolare sentendosi parte proattiva del cambiamento attraverso azioni concrete: realizzare progetti condivisi di miglioramento delle proprie performance ambientali; diminuire la propria impronta ecologica e cambiare modalità di consumo; favorire la condivisione e il riutilizzo come buone pratiche; far parte di una community per lo sviluppo sostenibile e inclusivo; nuovi approcci per rispondere ai bisogni ambientali e sociali dovuti al Covid-19.

Le attività saranno sviluppate in uno spazio fisico aperto, fruibile, collettivo, condiviso e collaborativo presso DUMBO, integrando attraverso piattaforme digitali, possibilità di scambio online. Il modello ha una forma organizzativa semplice e replicabile con possibilità di essere scalato e diffuso anche a livello metropolitano-regionale.

Il progetto è rivolto a tutte le attività, associazioni, centri sociali, circoli, locali, imprese, cooperative, privati, gruppi informali che abbiano intenzione di apportare un cambiamento sociale e sostenibile attraverso l’implementazione di economie circolari e che sentono il bisogno di farlo partendo dal basso, in un ambiente di collaborazione e di condivisione, facendo parte parte di una community sensibile all’innovazione sociale

LUOGO: Porto-Saragozza
AMBITO: Sostenibilità Ambientale
PROPONENTE: BackBo APS
RETE: enti pubblici (Comune di Bologna, Università di Bologna, Almacube, ClimateKIC - ART-ER), associazioni e cooperative (Open Group, Rusko, Dynamo, Arco, Camilla), startup locali (Lumo, AGMA), imprese (FutureFood Institute) e centri sociali della città (Pace, 2 agosto 1980 e Villa Paradiso).
OBIETTIVI: Sostenere e accelerare nel territorio la transizione verso economie circolari e pratiche di innovazione sociale, favorendo la creazione di hub fisici nei quali realizzare processi di upcycling; organizzare attività inclusive e avviare spazi di co-progettazione sostenibili; rafforzare la rete di cooperazione sul territorio attraverso percorsi collaborativi con cui sperimentare nuove metodologie di partecipazione orizzontale e circolare mescolando competenze e know-how per dare vita a nuove prospettive, pratiche e iniziative.

Il progetto ha l’obiettivo di creare una banca dati, raccolti dopo una fase formativa ai volontari, per analizzare l’utenza delle Cucine Popolari al Battiferro. La banca dati si estenderebbe poi anche alle cucine Italicus, Saffi e Villa Paradiso, di prossima apertura.

La banca dati risponde a necessità di archiviazione e analisi da condividere con i Servizi e con le associazioni in rete. Il percorso permette di orientare la richiesta di cibo e segnalare nuove soluzioni, di avere uno osservatorio complementare a quello dei Servizi capace di migliorare l’analisi dei fenomeni e la capacità di risposta del territorio.

La proposta nasce dal bisogno di superare le modalità organizzative spontaneistiche dell’associazione e la raccolta cartacea delle informazioni, formare i volontari  allo “sportello” di accoglienza in modo più strutturato e raccogliere dati utili all’analisi del bisogno. La banca dati dovrà contenere anche le risorse della città relative al bisogno alimentare e quelle del territorio per gli altri bisogni espressi dall’utenza, anche diversi dal cibo, cui il progetto del “Portierato di comunità”, già avviato, può dare risposta.

La cucina popolare al Battiferro, nel quartiere Navile, ha visto un raddoppio e una diversificazione dell’utenza durante e dopo l’emergenza pandemica. Questa situazione ha gravato e grava sulle spalle di volontari che si trovano a gestire un maggior numero di utenti, con maggiori responsabilità e tensioni.

LUOGO: Navile
AMBITO: Benessere di Comunità
PROPONENTE: Civibo ODV
RETE: Auser, che coinvolgerà i cinque portieri e la rete di enti coinvolta - Fondo Comini, Centro Sociale Montanari, Colori della Noce, Happy Center. Ulteriore sinergia con il Servizio Sociale Territoriale, ASP e il coordinamento mense di Bologna.
OBIETTIVI: rafforzare le competenze e la motivazione dei volontari; fornire un’accoglienza più competente; analizzare l’utenza e le forme di povertà crescenti; migliorare le azioni messe in campo; mettere in rete le risorse del territorio.

Il progetto ha l’obiettivo di ampliare l’attività del Mercato di Piazza Grande trasformandolo in un “Hub del riuso di comunità”, creando una rete di volontariato che lo trasformi in un luogo di eventi, dibattiti, progettazione sul tema dell’economia circolare e aggregazione di persone che diffondano la cultura della sostenibilità ambientale, coinvolgendo la comunità nella pratica del riuso.

Il Mercato rimette in circolo beni ancora in buono stato, previene la creazione di rifiuti, fornisce oggetti a costi inferiori, crea lavoro per persone svantaggiate e genera risorse per le altre attività sociali di Piazza Grande. Il mercato sarà uno spazio fisico di impresa sociale e anche un luogo culturale che produce idee e azioni per abitare la città in modo sostenibile, puntando sulla catena del valore interno alle comunità.

Il progetto si rivolge a cittadini che hanno bisogno di beni o di disfarsene, a gruppi informali, associazioni e cittadini interessati alla sostenibilità ambientale e al contrasto alle disuguaglianze sociali, ma anche a cittadini beneficiari di progetti sociali, che potranno accedere al mercato per creare e co-progettare eventi, collaborazioni, iniziative finalizzate alla promozione della cultura del riuso e più in generale della transizione ecologica di Bologna, utilizzare parte delle risorse generate dal Mercato per progettare e promuovere campagne di sensibilizzazione.

LUOGO: Navile
AMBITO: Sostenibilità ambientale
PROPONENTE: Piazza Grande Soc. Coop
RETE: Hera, Last Minute Market, cambia il Finale, Leroy Merlin, Legacoop, ETS locali e realtà come Di Mano In Mano.
OBIETTIVI: Rendere abitato il Mercato creando un gruppo promotore di volontari e professionisti che diffondano la cultura della sostenibilità ambientale; rimettere in circolo beni; ridurre rifiuti; aumentare le risorse e il lavoro per persone senza dimora; aumentare la sensibilità della cittadinanza alle tematiche della transizione ecologica e l’ingaggio della comunità nelle azioni di economia circolare; rispondere in modo ecologico ai bisogni di beni post-covid.

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