• Goal 2030

    La Fondazione per l’Innovazione Urbana, in partnership con il Comune di Bologna, Next Generation Italy e il Comune di San Lazzaro di Savena, è stata co-proponente del progetto Goal 2030 - Giovani e città per l’Agenda 2030.

    Abbiamo presentato il progetto al bando regionale per l'assegnazione di contributi agli enti locali nell'ambito del progetto europeo Shaping Fair Cities coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, per la presentazione di progetti di comunicazione e sensibilizzazione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 ed è risultato primo in graduatoria.

    Il progetto, a partire dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), ha avuto l'obiettivo di promuovere il ruolo cruciale delle Amministrazioni Pubbliche e integrare l’Agenda 2030 nelle politiche locali. 

    Gli obiettivi e le attività del progetto in particolare sono stati: 

    1. Mobilitare i cittadini e le cittadine per attuare a livello locale l’Agenda 2030 attraverso una campagna di comunicazione innovativa e focalizzata in particolare sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS).

      A tal fine, è stata realizzata una campagna di comunicazione inclusiva per sensibilizzare la città, attraverso il coinvolgimento e le proposte dei giovani che si sono recentemente mobilitati per i temi ambientali sul territorio bolognese e dei ragazzi delle scuole superiori di Bologna. Dal 22 maggio al 25 giugno 2020 è stato aperto il bando Una campagna di comunicazione sulla sostenibilità. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile raccontati dai ragazzi e dalle ragazze. Al bando hanno partecipato 18 proposte e la Commissione ha assegnato il premio di euro 3.000,00 al video Dipende da noi, presentato dal gruppo Le ritardatarie e il premio di euro 1.000,00 alla visione strategica complessiva e alla proposta grafica della campagna Guarda. Pensa. Scegli presentata dal gruppo Potus.
      Le proposte vincitrici sono state diffuse attraverso i canali di comunicazione della Fondazione per l'Innovazione Urbana e degli altri partner del progetto. 

    2.  Migliorare la consapevolezza e la conoscenza dei cittadini e delle cittadine sull’Agenda 2030, in particolare sui seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: 5 Uguaglianza di genere; 11 Città e comunità sostenibili; 13 Agire per il clima; 16 Pace, giustizia e istituzioni forti; 17 Partnership per gli obiettivi.

      La Fondazione per l’Innovazione Urbana ha realizzato alcuni eventi all’interno di Cortile in Comune 2020 - rassegna culturale per la città del futuro in corso durante il periodo estivo presso il Cortile Guido Fanti di Palazzo d'Accursio. 
      Il primo evento si è tenuto giovedì 3 settembre 2020 dalle ore 19 e ha visto la presentazione e premiazione dei giovani vincitori e vincitrici del bando. L'iniziativa è stata seguita da Conversazioni sul futuro #2, un talk informale tra due musicisti, Alberto Bebo Guidetti dello Stato Sociale ed Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari su temi come come tutela dell’ambiente, sessualità, consumo di droghe, social e nuove tecnologie, meticciato e nuove generazioni. 
      Inoltre, durante le serate del 4, 8, 9, 11, 12 settembre all’interno della rassegna Cortile in Comune è stato proiettato il video vincitore della campagna. 

    Il progetto Goal 2030 - Giovani e città per l’Agenda 2030, coordinato dal Comune di Bologna, è stato finanziato da Shaping Fair Cities, un progetto europeo coordinato dalla Regione Emilia-Romagna.

  • Master in Gestione e co-produzione di processi partecipativi, comunità e reti di prossimità

    L’Università di Bologna e la Fondazione per l’Innovazione Urbana promuovono il Master di II livello in Gestione e co-produzione di processi partecipativi, comunità e reti di prossimità

    In un contesto economico e sociale sempre più complesso, le comunità e la logica di prossimità emergono come nuovi elementi da cui ripartire per costruire modelli di sviluppo e politici sostenibili, inclusivi e volti al perseguimento del benessere sociale.

    Il Master, giugno alla sua quarte edizione, offre un percorso formativo multidisciplinare che ha l’obiettivo di formare community manager, cioè figure professionali capaci di attivare processi innovativi di ascolto e coinvolgimento delle comunità, produrre nuove forme di conoscenza dei contesti sociali, individuare soluzioni efficaci e innovative a bisogni emergenti, stimolare la co-produzione di processi nel settore pubblico, nel terzo settore e nell’ambito di strategie aziendali.

    Il master si rivolge ad amministratori e tecnici delle pubbliche amministrazioni impegnati sul tema delle strategie di ingaggio e degli approcci collaborativi, a laureati che intendono sviluppare competenze professionali nell’ambito delle pratiche collaborative e ai professionisti delle imprese sociali, associazioni, organizzazioni no profit e aziende che intendono approfondire pratiche di organizzazione innovative e comprendere le relazioni istituzionali.

    Il Master prevede 200 ore di didattica. Oltre alle lezioni frontali tenute da docenti dell'Università di Bologna, da professionisti del settore e dallo staff della Fondazione Innovazione Urbana, studenti e sudentesse sono coinvolti in attività laboratoriali durante le quali potranno apprendere tecniche e metodologie per la facilitazione dei gruppi e la mediazione dei conflitti ambientali.
    Parallelamente ai moduli didattici, il Master offre la possibilità di svolgere uno stage di 400 ore presso enti, aziende e organizzazioni.

    Le iscrizioni per l'edizione 2024 del Master si sono chiuse il 24 novembre 2024

    Attualmente sono in corso le lezioni che si svolgono da gennaio a giugno 2024, il venerdì mattina e pomeriggio e il sabato mattina.
    Le lezioni si svolgono in modalità mista, sia da remoto che negli spazi della Fondazione per l’Innovazione Urbana, a Palazzo d’Accursio, in piazza Maggiore a Bologna.
     
    Le informazioni dettagliate sono disponibili sul sito:
    master.unibo.it/gecop/it

    Per ulteriori informazioni:

    Segreteria didattica

    Ufficio master

    051 2098140

  • Politico Poetico

    La Fondazione per l’Innovazione Urbana nel 2020 e 2021 ha partecipato a Politico Poetico, un progetto del Teatro dell’Arginerivolto a ragazzi e ragazze di Bologna tra i 14 e i 20 anni che frequentano gli istituti secondari, con l’obiettivo di ascoltare la loro voce su temi cruciali come Ambiente, Lavoro ed Economia, Disuguaglianze, Città e Comunità, Pace e Giustizia.

    Il percorso è stato infatti dedicato a discutere i temi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, al fine di declinare gli obiettivi sul nostro territorio e proporre azioni e raccomandazioni alle istituzioni locali, a chi decide e pianifica politiche e strategie e a tutti gli altri cittadini e interlocutori coinvolti.

    Il progetto si è articolato in due azioni avviate a gennaio 2020: il Parlamento, un laboratorio di cittadinanza attiva organizzato in decine di tavoli tematici, migliaia di ore di laboratori, conferenze, serate pubbliche, speakers’ corners, sui temi dell’Agenda 2030; il Labirinto, uno spettacolo immersivo ed esperienziale che darà voce ai giovani.

    A causa del verificarsi della pandemia Covid-19, il progetto ha subito uno stop nella primavera 2020 ed è stato riavviato in autunno attraverso una rimodulazione delle attività che si sono svolte in parte in presenza e in parte online a distanza.  

    La nostra Fondazione ha accompagnato tutto il processo ed è stata impegnata in particolare nella conduzione di laboratori dedicati alle sfide della sostenibilità in sedici scuole secondarie del territorio che hanno coinvolto circa 500 ragazzi e ragazze con l’obiettivo di creare un collegamento con le attività in corso nei Laboratori di quartiere e nelle politiche dell’amministrazione, arrivando a far emergere delle proposte politiche e di cambiamento degli usi quotidiani personali.

    Per lavorare con i ragazzi in modo attivo e coinvolgente, la Fondazione ha ideato e realizzato un gioco da tavola dal nome “Il futuro è in gioco”: i ragazzi suddivisi in squadre si sono sfidati a colpi di domande e risposte sui 17 obiettivi dell’Agenda e su cosa la città di Bologna sta facendo per raggiungerli.

    A maggio e giugno 2021 il progetto è arrivato alla sua fase conclusiva durante la quale sono stati presentati alla città gli esiti dei laboratori e le proposte dei ragazzi e delle ragazze durante una serie di eventi pubblici: il 16 maggio 2021 gli Speakers’ Corners; il 17 maggio 2021 Il Parlamento incontra la città; il 31 maggio 2021 Aspettando Il Labirinto; dal 18 al 27 giugno 2021 Il Labirinto.

    Politico Poetico è parte del progetto Così sarà! La città che vogliamo realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, cofinanziato dall'Unione Europea - Fondo Sociale Europeo, nell'ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020, promosso da Comune di Bologna.
    Il progetto è stato realizzato in partnership con la Fondazione per l’Innovazione Urbana, Fondazione Unipolis e Impronta Etica; in collaborazione con Alma Goals, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), ATER circuito regionale dell’Emilia Romagna/Teatro Comunale Laura Betti, Dipartimento Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali e Dipartimento Scienze dell’Educazione Giovanni Maria Bertin - Università di Bologna; con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Comune di San Lazzaro di Savena; collaborazioni scientifiche e help desk Cassero LGBTI Center, CDH - Centro Documentazione Handicap di Bologna, Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna Onlus, Servizio Dipendenze Patologiche; con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Unipolis, Legacoop Bologna, MIBACT Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Regione Emilia-Romagna.

    Per maggiori informazioni: politicopoetico.it

  • Panigale anche noi

    Istituzione Biblioteche Bologna, Quartiere Borgo Panigale-Reno e Fondazione per l’Innovazione Urbana promuovono Panigale anche noi. Una biblioteca aperta a tutti, un percorso di ascolto, collaborazione e coprogettazione di iniziative e attività fuori e dentro la Biblioteca Borgo Panigale.

    L’opportunità di potenziare le attività esistenti nella Biblioteca e di realizzarne di nuove è arrivata grazie alla partecipazione al bando Piano Cultura Futuro Urbano, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo allo scopo di promuovere iniziative culturali nelle periferie delle città metropolitane e nei capoluoghi di provincia di tutta Italia. In particolare, l’avviso Biblioteca: casa di quartiere era volto proprio a finanziare progetti che mirassero a diversificare e ampliare l’offerta culturale delle biblioteche diffuse sul territorio, quali luoghi sempre più centrali per la vita delle comunità.

    Decidere di investire sulla Biblioteca Borgo Panigale ha significato riconoscere e dare valore al ruolo che nel corso degli anni essa ha saputo conquistare all’interno del quartiere: un punto di riferimento consolidato per abitanti e associazioni, non solo per i servizi bibliotecari tradizionali (con i suoi 31.000 volumi a disposizione delle 33.000 persone che la frequentano annualmente), ma anche per tutte le iniziative culturali, educative e di aggregazione di cui la Biblioteca si fa promotrice, come i corsi di lingue e di informatica, le presentazioni di libri, gli incontri con le classi, i laboratori educativi e di socialità, con una con una particolare attenzione alle fasce di popolazione più fragili. Fra essi, ad esempio, “Nonni e nonne in biblioteca”, nato proprio dalla consapevolezza che del 9,40 % di residenti ultraottantenni del territorio solo lo 0,58 % frequentava la Biblioteca.

    Il progetto Panigale anche noi nasce quindi per potenziare e ampliare ulteriormente un’offerta già ricca e variegata, seguendo anche quanto emerso in tre anni di percorsi di ascolto e partecipazione all’interno dei Laboratori di quartiere e in linea con gli obiettivi del Patto per la lettura di Bologna di promuovere in modo continuativo, trasversale e strutturato la lettura e la conoscenza in tutte le loro forme.

    Attraverso un percorso di coinvolgimento, il progetto si propone in particolare di coprogettare iniziative culturali e formative, coprogettare e sperimentare il prestito a domicilio per i cittadini che non possono accedere personalmente alla biblioteca; coinvolgere scuole e associazioni del territorio con un approccio intergenerazionale; rigenerare spazi esterni alla biblioteca.

    Il percorso ha previsto un primo incontro pubblico, che si è svolto lunedì 10 febbraio 2020 alle 18, presso la Biblioteca Borgo Panigale (via Legnano 2, Bologna). L’incontro è stato l’occasione per presentare il progetto e far emergere bisogni, idee e proposte di iniziative, attività e interventi da realizzare nella Biblioteca Borgo Panigale. Hanno partecipato i cittadini, le cittadine e le associazioni del territorio.

    Con il verificarsi dell'emergenza Covid, si è resa necessaria una proroga e una rimodulazione delle attività del progetto rispetto a come erano state programmate inizialmente: 

    • La biblioteca fuori dalla biblioteca: il progetto iniziale prevedeva di attivare il servizio di prestito a domicilio per gli utenti con difficoltà di mobilità nell’ambito del territorio di Borgo Panigale. Si è scelto di potenziare il servizio, estendendolo a tutta la città, con l'obiettivo di raggiungere tutti i lettori e le lettrici che, per difficoltà di mobilità e di fragilità, abbiano bisogno di ricevere i libri a casa. Il servizio è gratuito ed è stato attivato a novembre 2020.  
    • Biblioteca in corso: sono stati attivati corsi sul digitale per adulti, sull’uso dello smartphone e dei tablet e di portali specifici come il fascicolo sanitario elettronico; sono stati attivati corsi informativi sul rapporto tra adolescenti e digitale destinati ai genitori e corsi di fumetto per adolescenti in collaborazione con Inventario.
    • Verde in biblioteca: è stata riqualificata l’area verde davanti la Biblioteca con interventi leggeri per favorire la socialità e renderla adatta a ospitare sia la lettura individuale che piccoli incontri collettivi. A tal fine è stato attivato un percorso di coprogettazione con il coordinamento della Fondazione per l’Innovazione Urbana e la collaborazione del Centro Antartide e a maggio 2021 il progetto è stato realizzato in autocostruzione. 

    Il progetto è coordinato da Istituzione Biblioteche Bologna, Quartiere Borgo Panigale-Reno e Fondazione per l'Innovazione Urbana, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo nell'ambito dell'avviso pubblico Biblioteca: casa di quartiere - Piano Cultura Futuro Urbano.

  • Bologna oltre le barriere

    Come garantire uguale accesso ai diritti fondamentali e in particolare il diritto a una vita indipendente a tutte le cittadine e cittadini?

    Coerentemente con la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 e alla visione sull'accessibilità del Comune di Bologna, la candidatura della Città di Bologna al Premio Europeo Città Accessibile 2021 (Access City Award) è frutto di un complesso percorso di co-progettazione e co-responsabilità tra il Comune e una molteplicità di soggetti che hanno volontariamente contribuito alla sua realizzazione.

    Questo percorso, come indicato dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ha voluto “promuovere attivamente un ambiente in cui le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla condotta degli affari pubblici, senza discriminazione e su base di eguaglianza con gli altri, e incoraggiare la loro partecipazione”.

    Seguendo questa linea di indirizzo, Comune di Bologna e Fondazione per l'Innovazione Urbana hanno implementato una Candidatura condivisa e co-progettata, che ha visto coinvolte tutte le realtà del territorio bolognese che da tanti anni si occupano di disabilità.

    La candidatura partecipata ha avuto avvio il 15 dicembre 2019, con un evento pubblico accessibile a cui hanno preso parte oltre 500 persone e si è sviluppato successivamente in 7 fasi che hanno strutturato il processo di co-design. Una prima parte è stata dedicata alla raccolta di dati, alla sistematizzazione delle informazioni e all’approfondimento di esperienze specifiche, la seconda parte ha guardato al futuro ed è stata incentrata principalmente sul confronto e la collaborazione tra i partecipanti nell’individuazione di traiettorie progettuali.

    FASE 1. Gennaio - Febbraio 2020 | Mappatura e analisi interna

    • Mappatura delle strategie, degli strumenti di pianificazione, dei progetti e dei servizi già realizzati o programmati dal Comune di Bologna su questo tema.
    • Mappatura dei progetti e dei servizi di altri enti o istituzioni.

    FASE 2. Febbraio - Marzo 2020 | Attivazione del territorio

    • Apertura di una call per sostenere la candidatura che ha ricevuto risposte da parte di 69 soggetti (65 organizzazioni e 4 singoli cittadini) che hanno segnalato un totale di circa 108 progetti. 

    FASE 4. Marzo - Maggio 2020 | Analisi, interviste e comunicazione 

    • Analisi e approfondimento della mappatura dei servizi, delle attività e dei progetti di sostegno alla candidatura.
    • Realizzazione di interviste tramite strumenti digitali.
    • Realizzazione di prodotti di comunicazione accessibili relativi alle misure sanitarie dell’emergenza Coronavirus.
    • Realizzazione di un decalogo della comunicazione accessibile.

    FASE 3. Giugno 2020 | Laboratori digitali di co-progettazione della candidatura

    • Realizzazione di incontri in diretta streaming per condividere quanto emerso durante la fase precedente e per aprire un dibattito con alcuni dei protagonisti. 
    • Form on-line per raccogliere contributi progettuali da presentare e discutere durante i laboratori
    • Realizzazione di laboratori digitali per far emergere i nuovi bisogni delle persone con disabilità legati alla situazione dell’emergenza sanitaria Covid-19 e per raccogliere nuove idee e proposte per rendere Bologna più accessibile. 

    FASE 5. Luglio 2020 | Elaborazione e stesura dei materiali per la candidatura

    FASE 6. Settembre 2020 | Presentazione della candidatura 

    FASE 7. Da settembre 2020 in avanti | Implementazione dei progetti selezionati e consolidamento degli esiti del processo, a cura del Comune di Bologna. 


    Per maggiori informazioni:

  • Piano Territoriale Metropolitano

    A febbraio 2020 la Città metropolitana di Bologna, con l’approvazione di dieci obiettivi strategici per la pianificazione del territorio, ha dato il via alla redazione del Piano Territoriale Metropolitano (PTM)

    Il Piano è un nuovo strumento che definisce le scelte strategiche e strutturali del territorio. Il Piano si pone tra pianificazione strategica, piani clima e per l’energia sostenibile, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, progetti territoriali e settoriali, nella cornice del Piano Strategico Metropolitano e dell'Agenda Metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile.

    Il nuovo Piano Territoriale Metropolitano ha come obiettivo prioritario l’ambiente inteso in senso lato: un territorio sostenibile e resiliente, attrattivo, in cui la tutela del territorio, la bellezza dei luoghi urbani e naturali, il lavoro e l’innovazione possano trovare una sintesi unitaria e propulsiva.

    La Fondazione per l’Innovazione Urbana, in continuità con le esperienze svolte in questi anni a scala comunale, di quartiere e di zona, ha accompagnato il processo di redazione del Piano attraverso un percorso di ascolto e consultazione. 

    Il percorso ha previsto le seguenti attività: 

    • consultazione
      Da febbraio 2020, abbiamo realizzato interviste ai 55 Sindaci e ai Consiglieri del territorio metropolitano, con l’obiettivo di indagare sia lo stato dell’arte delle città, in termini di criticità e punti di forza, dinamiche sociali e vocazioni territoriali rispetto a temi della sostenibilità, attrattività e inclusione sociale, che le relazioni tra le città e le prospettive e sfide delineate dagli strumenti urbanistici esistenti e in corso di redazione, in particolare il Piano Territoriale Metropolitano. 

    • mappatura di attori e forme di attivismo e collaborazione civica
      Parallelamente, abbiamo realizzato una mappatura dei soggetti che si occupano dei temi strettamente connessi alle politiche che interagiscono con il Piano. La mappatura ha permesso di strutturare un database di comunità, rappresentanze e riferimenti che possono collaborare nell’elaborazione del Piano e nella diffusione dei suoi contenuti. A tal fine, abbiamo coinvolto 240 amministratori di tutti i 55 Comuni attraverso un questionario. 

    Quanto emerso dal percorso è servito a costruire un quadro interpretativo di quelle che, nella visione degli amministratori dei Comuni della città metropolitana, sono le principali criticità e i punti di forza in termini ambientali, sociali e di capacità attrattiva dei differenti territori della città metropolitana.

    La proposta di piano è stata assunta a luglio 2020 e da agosto ad ottobre 2020 è stata aperta la fase delle osservazioni. Terminata la raccolta e l’esame delle osservazioni presentate, tenendo conto anche degli esiti delle altre forme di consultazione già svolte, il Consiglio metropolitano ha adottato il Piano il 23 dicembre 2020. Da gennaio a marzo 2021 si è svcolto un confronto con la Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei lavori del Comitato Urbanistico Regionale e il 18 marzo è stato espresso parere favorevole della Regione con proposta di modifiche non sostanziali recepite dalla Città metropolitana. Il 12 maggio 2021 il Piano è stato approvato in Consiglio metropolitano e dal 26 maggio 2021 è in vigore. 

    Tutte le informazioni e i documenti sul Piano Territoriale Metropolitano sono disponibili sul sito:
    ptmbologna.it

  • Rinnovare la città - Osservatorio

    A inizio 2020 l’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Coronavirus ha assunto una dimensione chiaramente globale. È tuttavia nei contesti urbani che i suoi effetti economici, sociali, politici e, naturalmente, medico-sanitari si sono manifestati nelle forme più drammatiche. Le città hanno dovuto fare i conti con uno scenario per molti versi inedito.

    Ciò vale anche per Bologna. Questa città è da sempre considerata in Italia e all’estero un modello di governo democratico e solidale, che nel tempo ha continuato ad essere considerata attrattiva per molte categorie di persone (studenti, lavoratori, professionisti, imprenditori e, negli ultimi anni, anche turisti) ed è ancora oggi vista nel resto d’Italia e all’estero come una città accogliente e per molti versi unica, speciale. Ciò è stato possibile perché questa città ha saputo nel tempo innovare quel modello democratico e solidale, conservandone lo spirito originario. Le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la città in questi ultimi anni e, soprattutto, la nuova sfida globale della pandemia costringono ancora una volta la città a innovarsi.

    Per questo motivo, la Fondazione per l’Innovazione Urbana, per conto del Comune e dell’Ateneo e in forte connessione con le azioni della Città metropolitana, ha promosso il progetto metropolitano R-innovare la città per analizzare e ideare proposte per rispondere agli effetti socio-economici della crisi attivando le competenze e le energie diffuse della città. 

    R-innovare la città ha voluto essere uno spazio di ricerca, confronto e ideazione originale, che unisse e abilitasse la sinergia tra comunità scientifica (Università e centri di ricerca), l’amministrazione (Comune e Città metropolitana), le organizzazioni economiche (imprese, terzo settore) e la cittadinanza (comunità), con l’obiettivo di individuare misure di risposta alla crisi che fossero radicate al territorio e che si basassero su processi di valorizzazione diffusa delle competenze e delle energie uniche che caratterizzano la città. 

    Nel corso di tre anni di ascolto e confronto con la città la Fondazione per l’Innovazione Urbana ha raccolto dati e sperimentato metodi e pratiche insieme ai cittadini, le comunità e gli stakeholder locali della città di Bologna. A partire da questo patrimonio di conoscenza, abbiamo voluto contribuire alla ripartenza e al futuro della città attraverso i diversi strumenti e le azioni dell’Osservatorio Emergenza Coronavirus fra di loro collegati e organizzati in tre principali assi di intervento: 

    1. DOCUMENTAZIONE: archivio digitale, dialoghi pubblici e tavole rotonde per il dibattito pubblico

    L'urgenza che abbiamo avuto di indagare da subito l'emergenza per immaginare il futuro dopo la pandemia e che ci ha portato ad aprire il percorso di R-innovare la città – Osservatorio sull'Emergenza Coronavirus era quella di interrogare da subito altre e altri, per tentare di confrontare i diversi punti di vista sugli scenari che questa crisi sanitaria ha aperto a livello locale e globale.

    Attraverso la creazione di dialoghi pubblici, tavole rotonde e un archivio digitale, l’obiettivo è stato di abilitare uno spazio di documentazione e dibattito pubblico orientato alla costruzione di un quadro di analisi complessivo da mettere a disposizione di tecnici e cittadini e che arricchisse e orientasse la dimensione di analisi e produzione di indicazioni.
    L’Osservatorio è diventato quindi uno spazio di confronto e documentazione attraverso due interventi:

    • Dialoghi pubblici con studiosi, esperti, policy-maker, city-maker trasmessi in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook.
      Se da una parte i dialoghi hanno aperto campi di indagine e di riflessione del tutto inediti, dall’altra hanno fatto intuire dei possibili nodi su cui provare ad agire per la ripartenza, a partire dagli interrogativi che ci siamo posti insieme ai nostri ospiti.

      Scopri il programma degli eventi

    • Costruzione e pubblicazione di un archivio digitale di fonti e documenti utili alla costruzione di un quadro di analisi complessivo, in continuo aggiornamento.

      L'archivio ha voluto alimentare un dibattito critico e ragionato sulle sfide e le possibili conseguenze di questa emergenza ed è parte di uno sforzo di analisi, ricerca e proposta più ampio, che guarda al futuro della città di Bologna in un contesto globale.
      Ll’archivio è facilmente navigabile per tematiche grazie all’uso di 12parole chiave. 

      Scopri l'archivio

    2. INDAGINE: analisi multidisciplinari e multisettoriali sull’impatto della pandemia in città, con survey, focus group, interviste, data analysis e strumenti di ricerca partecipata

    A partire dagli approcci e dai metodi dell’immaginazione civica, coniugando ricerca scientifica, sapere tecnico amministrativo e ascolto della città, abbiamo portato avanti una attività di indagine sul territorio in emergenza, per capire l’impatto immediato della pandemia e come è cambiata la città. 

    Scopri di più

    3. CANTIERI: percorsi accompagnamento e/o di sperimentazione

    Abbiamo avviato percorsi e tavoli di lavoro per l’attivazione rapida di soluzioni e azioni per rispondere all’emergenza, volti anche, sul più lungo periodo, a favorire la prototipazione e l’ideazione di interventi su scala locale e metropolitana. In particolare: 

    • Cantiere Consegne etiche, per superare i limiti strutturali dell’attuale sistema di consegne a domicilio e prototipare una piattaforma etica per creare un servizio alternativo
    • Cantiere Spazio a Bologna, per promuovere un confronto sulla città di prossimità e realizzare politiche e progetti per valorizzarla, con il coinvolgimento di i gruppi e realtà locali attivi su questi temi o direttamente interessati. 
    • Cantiere per le famiglie e i bambini, per coinvolgere l’intera comunità cittadina interessata ad accompagnare la realizzazione del servizio dei centri estivi. 

    Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Fondazione Unipolis.

  • Il volo del colibrì

    Comune di Bologna – Dipartimento Cultura e Promozione della Città e Fondazione per l’Innovazione Urbana, in collaborazione con Radio Bologna Uno, hanno promosso in progetto Il volo del colibrì. Storie di immaginazione civica, un programma di social tv in streaming. 

    Il progetto è nato in continuità con l’Osservatorio emergenza Coronavirus che, come Fondazione per l’Innovazione Urbana, abbiamo avviato con l’obiettivo di creare uno spazio stabile di riflessione sull'oggi e sul futuro, in un momento che ci porta a fare i conti con uno scenario del tutto nuovo e inaspettato, dando voce ai cittadini, alle cittadine e alle varie comunità bolognesi in un vero e proprio racconto della città sulla città

    Ideata per sostenere il sistema sociale e sanitario cittadino durante le fasi più critiche dell'emergenza Coronavirus, la trasmissione web e radio ha promosso raccolte fondi solidali dedicate alla popolazione bolognese e agli ospedali Sant’Orsola, Maggiore e Bellaria ospitando in diretta sia personaggi famosi sia gente comune. 

    Il volo del colibrì ha trasmesso 15 puntate ogni martedì e giovedì e 4 speciali dal 9 aprile al 4 giugno 2020 che hanno dato voce ai cittadini, alle cittadine e alle varie comunità bolognesi che sono intervenuti dalle loro case per raccontare e raccontarsi durante il periodo più critico dell'emergenza sanitaria. 

    Queste puntate hanno raccontato storie comuni di adattamento, lavoro, solidarietà. Storie quotidiane che descrivono come la nostra città ha reagito all’emergenza. Esponenti del mondo della cultura, dello sport e dell’associazionismo insieme a medici, infermieri, artigiani, studenti, pensionati e altre figure hanno dialogato tra loro e con gli ascoltatori, per confrontarsi, scambiarsi consigli e indicazioni per essere utili e intrattenersi con musica, letture e storie di vita quotidiana. Sono state condivise informazioni di servizio sull’emergenza e buone pratiche.

    In un mix di informazioni di servizio e intrattenimento, cuore della trasmissione sono state quindi soprattutto le storie delle tante persone comuni che si sono prodigate per fronteggiare questo periodo così difficile. Ci sono stati operatori dei reparti ospedalieri, ma anche imprese, esercenti, associazioni e singoli donatori che si sono mobilitati per aiutare in modi diversi, spesso inediti e creativi. 

    Alle storie straordinarie di solidarietà e resilienza di questi “lottatori” della speranza quotidiana, è dedicato il titolo della trasmissione Il volo del colibrì che si rifà alla bellissima fiaba africana, citata e condivisa da molti per invitare ognuno a contribuire al bene comune facendo la propria parte. 

    Con il graduale miglioramento dell’emergenza sanitaria e il conseguente allentamento delle misure restrittive, anche il programma è entrato in una nuova fase e ha cambiato formato, orario e giorno di trasmissione. La seconda fase si è svolta infatti dal 22 giugno al 10 agosto mandando in onda 8 puntate per raccontare i protagonisti e i luoghi di Bologna Estate. In onda ogni lunedì alle 18, per circa un’ora, in diretta sulle frequenze di Radio Bologna Uno, in streaming sulla pagina Facebook Fondazione Innovazione Urbana e anche sul canale YouTube dedicato.

    La conduzione della trasmissione è stata curata dai giornalisti Silvia Santachiara e Manfredi Campione.

    Le puntate trasmesse sono disponibili per chi volesse rivederle sul canale YouTube dedicato

    ___

    Si ringraziano Rossella Santosuosso, autrice della foto del progetto presente nella home page del sito e Sabrina Camonchia, la persona ritratta nella foto.

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